mercoledì 25 luglio 2007

ristrutturazione 500

Qui faccio un appello: NON ROVINATE LE 500 facendole diventare di tutti i colori, truccandole più che si può oppure aggiungendo degli accessori non originali (ovvero non previsti all'epoca dalla FIAT). Ritengo che ognuno è libero di fare quello che desidera, ma posso portarVi un esempio provocatorio: la immaginate una "Fiat Balilla" verniciata di blu elettrico metallizzato con gli interni in alcantara, i cerchi cromati e le gomme larghe?
Credo di aver reso l'idea!!!

Ora passo ad illustrarVi in linea di massima ciò che dovreste pretendere nella ricerca del "cinquino" e, per quanto riguarda il restauro, dal Vostro carrozziere di fiducia. Questi consigli non prendeteli assolutamente per "oro colato", ma spero potranno essere un valido aiuto a Voi ed al Vostro restauratore, al fine cimentarsi in maniera corretta verso una 500 rinata in tutti i suoi particolari. Ovviamente la cifra per il restauro dipende molto dallo stato in cui si trova l'auto: ma è meglio spendere subito qualche soldo in più (sia per l'auto che per il restauro) al fine di evitare di rifare il lavoro due volte!!
Una volta che avete scelto la 500 da acquistare o da restaurare:
guardate bene il fondo dell'auto che è la parte più soggetta alla corrosione (spesso anche passante)
osservate i particolari più evidenti che devono essere originali come ad esempio per le F (e tutte le F dal '65 al '72): il baffetto cromato in plastica sul frontale, la scritta "nuova 500" in alluminio sul cofano motore (questo solo per gli anni produzione '65,'66,'67 e probabilmente fino al settembre del '68 mese in cui venne presentata la L e pertanto anche il logo a "rombi" fu adottato dalla F con la scritta "FIAT 500").
Sono da tenere presenti altre modifiche: dal '68 in poi, sulla F, il claxon, presente nelle versioni precedenti nel foro centrale dietro al baffetto cromato, fu spostato nella parte bassa della vettura in analogia al modello L, i sedili furono realizzati in tinta unita, il posacenere cambiò leggermente forma e ne fu invertita l'apertura (dal vetro anteriore verso i sedili); cambiarono anche leggermente forma gli interruttori della plancia comandi.
Dagli anni 1970/71 in poi, nei modelli F, L e dal '72 nel modello R, il portaluce targa cromato sul cofano posteriore (che nelle prime serie F era in alluminio come la D - materiale usato anche per le maniglie chiusura porte come le prime D) venne spostato più in alto sul cofano motore (probabilmente per illuminare meglio la targa).
Potrà sembrare strano, ma il restauro di una Fiat 500 ha inizio dalla parte più bassa della vettura, ovvero dal fondo. E' consuetudine di molti carrozzieri restaurare la parte più evidente della carrozzeria.
E' molto importante, al fine di ottenere un restauro come si conviene, incominciare proprio dal basso. Dopo aver tolto i sedili, i tappetini e il fondo in gomma (in moquette per la L) verificare lo stato di conservazione dei fondi dall'interno e, per quanto possibile, da sotto: è quasi impossibile che non vi sia della ruggine...le foto qui sotto lo evidenziano...
Dopo aver smontato il motore, i semiassi, la meccanica e gli organi annessi (scatola guida ecc.), iniziare dalla raschiatura dei vecchi strati di antirombo (quasi sempre presenti) sino a portare a nudo la carrozzeria del cinquino (che è portante) sopra e sotto.
La sabbiatura potrebbe essere una soluzione ma, ahimè, indebolirebbe troppo la lamiera, perché oltre a togliere la vernice si porterebbe via anche del metallo. Pertanto è consigliato raschiare la vecchia vernice mediante una spatola, scaldandola prima con il cannello a gas.
Se si è certi che la parte di sopra non abbia parecchi strati di vernice ma uno solo, si potrebbe evitare la raschiatura a cannello della parte di sopra (sotto va sempre fatta perché è certa la presenza di ruggine) e passare alla raddrizzatura, stuccatura (pochi decimi di stucco!!) e seppiatura.
Eseguita questa fase di pulitura, controlliamo ora le parti meccaniche più grandi (trapezi, balestra, braccetti sospensioni anteriori, mozzi e semiassi ecc.) che avevamo smontato in precedenza e, se è il caso, procederemo al restauro od alla loro sostituzione.
Se le traverse sotto il telaio (che vanno da una porta all'altra), i passaruota, il portabatteria e tutto quello che si vede è sano (difficile!), lasceremo tutto così, diversamente cambieremo i pezzi necessari.
Nella parte di sotto, anzichè ridare il fastidiosissimo ed antiestetico antirombo nero, spruzziamo l'antiruggine epossidico, aspettiamo che asciughi e mettiamo del mastice isolante nelle giunte, nei passaruota, nei giunti dei fondi, nelle traverse, nel cofano davanti...ecc.
Terminata questa fase, passiamo all'applicazione dell'antirombo (prodotto diverso da quello usato una volta che si staccava e facilitava la formazione della ruggine) su tutta la superficie del fondo, sui passaruota (parafanghi) e nel cofano motore.
Sulla parte della carrozzeria "alta", ovviamente, eseguiremo la lavorazione nella classica maniera che è conosciuta.
In seguito passeremo all'applicazione della vernice (alla "nitro" come in origine) in questo modo:

1) 500 nate fino al 1970, verniciare anche il fondo con lo stesso colore della carrozzeria, passaruota compresi;
2) 500 nate dopo il 1970, verniciare la carrozzeria ed i passaruota dello stesso colore; il fondo può rimanere solo con l'antirombo nero. (Si tenga presente che essendo un'auto a telaio "portante" è difficile che la Fiat non verniciasse anche il fondo dello stesso colore della carrozzeria. E' molto facile che dopo aver colorato il fondo gli venisse applicato uno stato protettivo come ad esempio la grafite nera. Pertanto non è sbagliato fare tutta l'auto uniforme)

Alla fine, per preservare l'auto dalla ruggine (nemica n°1), applicheremo uno o due strati di "Protettivo per scatolati" "3M" o "Tektil" o similari (grasso liquido protettivo) che cola e s'insedia in tutti gli interstizi più nascosti e nelle giunture delle lamiere: portabatteria, porta ruota di scorta, parafanghi anteriori (accedendo dal cofano), parafanghi posteriori (accedendo dai fianchetti e dai fanali dietro), scatolati sottoporta, portiere.
Lasciato riposare per qualche giorno il grasso protettivo, si potrà rimontare l'auto avendo cura di pulire (se è il caso di riverniciare) le parti minori della meccanica come ammortizzatori, molloni delle sospensioni, braccetti sterzo, carter motore... ecc.

1 commento:

Marco ha detto...

Quando si copiano le cose da altri siti bisognerebbe almeno citare la fonte e non farla diventare una cosa propria....
Marco (il creatore del sito delle fiat 500 originali dal 2001)